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Aleixandre, Vincente.

Poeta spagnolo. Fu uno degli esponenti più insigni della "Generazione del '27'', come G. Lorca e Alberti. Laureatosi in Legge nel 1919, dapprima insegnò Diritto commerciale e praticò il giornalismo poi, nel 1925, in seguito a una malattia che lo aveva costretto ad abbandonare le sue attività, si dedicò totalmente alla poesia, cui si era accostato in precedenza grazie all'incontro con D. Alonso. A questi anni risalgono le sue prime collaborazioni a riviste letterarie e le amicizie intellettuali coi poeti del suo gruppo. Dopo la guerra civile restò in Spagna, assumendo sempre più, nei confronti dei giovani poeti, il volto e la funzione di maestro. Nel 1949 fu eletto membro della Real Academia Española e nel 1977 fu insignito del premio Nobel per la letteratura. La sua poesia fu sensibile alle correnti estetiche dell'avanguardia; a buon diritto può essere definita come surrealista, tuttavia il suo modello culturale ha sempre poggiato sulla grande tradizione della poesia di lingua spagnola di Gongora e di Rubén Darío. Un primo momento della ricerca di A. punta a far emergere le possibilità espressive dell'inconscio, in una sorta di delirio onirico, in cui grandi sono le suggestioni freudiane, espresse attraverso la ricerca di una poesia pura, imperniata sulla parola, che tende a sciogliersi dai legami metrici attraverso l'uso del verso libero. Ne sortisce una visione del mondo quasi panteista, in cui l'uso della metafora accosta, attraverso similitudini e contrasti, aspetti dell'uomo e della natura e in cui, attraverso l'immagine di una frustrata solidarietà amorosa dell'uomo con il cosmo, canta il desiderio di fusione con l'universo intero. Un tema assai ricorrente nelle liriche di questo primo periodo, che ha essenzialmente come protagonista la creazione, è la ricerca di un mondo magico e ideale, per lui inaccessibile se non attraverso la rievocazione di un'infanzia radiosa, e la contrapposizione ad esso dell'ostilità dell'ambiente cittadino, in una sorta di binomio amore-morte che è ancora esempio del carattere surrealista della poesia di A. La seconda tappa di questo percorso poetico, vede la natura sullo sfondo e, al centro della contemplazione dell'autore, l'uomo visto nel fluire del tempo, nella sua nascita inesorabilmente volta alla morte e alla consumazione. Fra le sue opere principali: Ambito (1928), Pasión de la tierra (una raccolta di poemi lirici, composti nel 1928-29 ma editi solo nel 1935), Espadas como labios (1932), La destrucción o el amor (1935), Sombra del Paraíso (1944), Mundo a solas (composto nel 1935-36 ma edito solo 1950), Nacimiento último (1953), Historia del corazón (1954), En un vasto dominio (1962), Retratos con nombres (1965), Poemas de la consumación (1968), Diálogos del conocimiento (1974). Sono state pubblicate postume nel 1986 la raccolta dell'Epistolario e nel 1987 le Nuove poesie (Siviglia 1898 - Madrid 1984).